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La Storia

 

Ghiaie è un piccolo paese, situato lungo la sponda destra del fiume Brembo e trae il nome dal territorio ghiaioso su cui sorge.
Dista una decina di chilometri dalla città di Bergamo. È una frazione del comune di Bonate Sopra e in parte di Presezzo. Anche per la giurisdizione religiosa, il paese dipendette dalle parrocchie di Bonate Sopra e di Presezzo fino a che, nel settembre 1921, fu costituito in parrocchia autonoma, riconosciuta agli effetti civili, dopo molte contestazioni, soltanto col decreto del 29 marzo 1944, registrato alla Corte dei Conti il 20 maggio 1944.
Nella difficile situazione che si trascinava dal 1921 e si concluse il 20 maggio 1944, si inserirono le apparizioni, puro fatto spirituale, che fu visto da alcuni come un tentativo maldestro del parroco don Cesare Vitali, per dare vita e prestigio alla nuova parrocchia.


Il livello di cultura era basso. La povertà era grande non solo a causa della guerra, ma anche perché non c'era lavoro per tutti. Si viveva dei prodotti della terra e di denaro non ne circolava molto. Le famiglie erano ricche di bambini. La chiesa parrocchiale, costruita alla fine del 1800, è dedicata alla Sacra Famiglia, unico caso in tutta la diocesi di Bergamo.
La chiesa è adornata come un santuario mariano: attorno all'altare della Vergine Maria sono rappresentati i misteri gaudiosi; attorno all'altare di San Giuseppe i misteri dolorosi; sulla volta della chiesa, i misteri gloriosi. Tra le altre opere che rendono bella la chiesa, sopra il coro, si notano tre tele che rappresentano: la S. Famiglia, lo sposalizio di Maria e Giuseppe, la morte di San Giuseppe.
Nella parrocchia, caratterizzata da una profonda devozione mariana, si celebrano con particolare solennità le feste della Sacra Famiglia e della Madonna di Lourdes.


I fatti di Ghiaie si inseriscono come una luce di speranza nella storia della seconda guerra mondiale.
Era l'anno 1944 e il mondo bruciava tra le fiamme dell'odio e delle armi. Milioni di vittime, luoghi di tortura, città devastate, famiglie divise e disperse, fame, terrore costituivano la tragica realtà di quel tempo.
L'Italia divisa in due dal fronte di una guerra combattuta da eserciti stranieri, vedeva aggiungersi alle rovine materiali gli orrori della guerra civile.


Le truppe alleate si spostavano lentamente dal Meridione verso il Nord. Sembrava che la guerra non dovesse finire mai.


Il 24 aprile, il Papa Pio XII inviava una lettera al cardinale Maglione, segretario di Stato, nella quale, dopo avere rilevato di non poter scorgere ancora l'ora della pace, invitava i fedeli ad intensificare la preghiera e le opere di penitenza. Raccomodava ai genitori e ai sacerdoti di condurre i bambini attorno all'altare della Vergine Maria, durante il prossimo mese di maggio, ad offrire fiori e preghiere per ottenere una pace vera e cristiana.
La Madre di Dio rispose alla preghiera che saliva dalla terra, apparendo in quel mese di maggio ad una bambina che stava cogliendo fiori campestri da portare davanti alla sua immagine.

Apparve per tredici giorni divisi in due cicli:
il primo dal 13 maggio al 21 maggio;
il secondo dal 28 al 31 maggio.