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Regina della Famiglia

Storia delle apparizioni a Ghiaie sessant'anni dopo

 




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PROBLEMI E DIFFICOLTA'


Il comportamento dell'autorità

ecclesiastica in casi simili

 

L'autorità ecclesiastica, in casi simili a quelli di Ghiaie, agì e ancora si comporta in modo ben diverso, come si può vedere leggendo alcune notizie, qui riportate, su varie apparizioni.

Rue du Bac

Le apparizioni della Vergine a Santa Caterina Labouré, nella cappella di rue du Bac, a Parigi, nel 1830, non furono mai riconosciute dalla Chiesa, eppure quella cappella è forse uno dei santuari mariani più frequentati della Francia.

Castelpetroso

A Castelpetroso, in provincia di Isernia, nel Molise, la Vergine Maria Addolorata, a partire dal 22 marzo 1888, è apparsa per varie decine di anni ad un numero molto elevato di persone, tra cui un vescovo.

L'autorità ecclesiastica non si è mai pronunciata su tali apparizioni. Tuttavia il 6 dicembre 1973, la Madonna di Castel-petroso, per volontà dei vescovi molisani e per decreto del Papa Paolo VI, fu proclamata Patrona del Molise.

Banneux

La santa Vergine, nel 1933, apparve a Marietta Becó, a Banneux, un villaggio della diocesi di Liegi, nel Belgio.

Monsignor Luigi Kerkhofs, vescovo di quella diocesi, costituì alla fine di marzo del 1935, una commissione diocesana d'inchiesta. La commissione verso la metà del 1937 concluse il suo rapporto con le parole: "I membri della commissione stimano che la realtà delle apparizioni della Santa Vergine a Marietta Becò è almeno probabile".

Fu in base a questo giudizio della commissione che il vescovo di Liegi, nel 1942 e poi nel 1947, autorizzò il culto della Madonna dei Poveri, prima di arrivare al riconoscimento definitivo delle apparizioni, che avvenne il 22 agosto 1949.

Tre Fontane

Il 12 aprile 1947, la Vergine della Rivelazione apparve in una grotta, nella località Tre Fontane di Roma, a Bruno Cornacchiola, protestante e anticlericale arrabbiato.

Numerose persone credettero all'apparizione e accorsero in quel luogo a pregare. Ma non mancarono i contrari e i soliti zelanti, i quali pare abbiano detto con tono preoccupato al Papa Pio XII:

- Santità, molti vanno alle Tre Fontane.

- Che cosa fanno?, - rispose il Papa.

- Pregano.

- Lasciateli pregare, - concluse il Papa Pio XII.

Saggia risposta degna del Pastore di Roma e della Chiesa intera. Il comportamento del Vicariato di Roma è stato esemplare: ha distinto il fatto soprannaturale, spesso difficile da verificare, dal fatto cultuale e si è preoccupato di regolarlo, affidandolo ai padri Francescani Conventuali. Così è stata assicurata ai fedeli la predicazione, l'amministrazione dei Sacramenti, la Santa Messa, che viene celebrata davanti alla grotta dell'apparizione. Cardinali, vescovi, sacerdoti dall'Italia e dall'estero vi si recano e pregano assieme ai fedeli.

Akita

In un convento situato a circa 6 kilometri dalla città di Akita, appartenente alla diocesi di Nigata (Giappone), la statua di Nostra Signora di Tutti i Popoli, venerata ad Amsterdam, parla, sanguina, piange, manda sudore.

Dal 6 luglio 1973 fino al 15 settembre 1981, gli avvenimenti si susseguirono con una varietà e un ritmo impressionanti, per cui Akita si presenta come uno dei fenomeni soprannaturali più interessanti che si conoscano.

La voce di Maria Santissima proveniente dalla statua si udì per l'ultima volta il 13 ottobre del 1974, anniversario dell'ultima apparizione di Fatima. Ecco il messaggio: "Se gli uomini non si pentiranno e non muteranno in meglio, il Padre celeste infliggerà un grave castigo all'intera umanità. Sarà un castigo più grave del diluvio; qualcosa di mai visto finora. Un fuoco cadrà dal cielo e distruggerà gran parte dell'umanità. I sopravvissuti saranno in una desolazione tale che invidieranno i morti. Le sole armi che allora vi resteranno saranno il Rosario e il segno che mio Figlio vi ha lasciato. Pregate tutti i giorni il Rosario per il Papa, i vescovi, i sacerdoti. L'azione del diavolo si infiltrerà all'interno stesso della Chiesa, di modo che dei cardinali si opporranno a cardinali, dei vescovi insorgeranno contro altri vescovi. I sacerdoti che mi venereranno saranno combattuti e disprezzati dai loro confratelli".

Cessati i messaggi di Maria, la statua fu oggetto di una serie di fenomeni: da essa emanò un liquido dalle caratteristiche del sudore umano; si sprigionò un profumo soave; il volto della Vergine cambiò espressione; particolarmente insistente fu il fenomeno della lacrimazione verificatosi 101 volte. L'ultima lacrimazione si ebbe il 15 settembre del 1981, memoria dei dolori di Maria.

Nel gennaio 1975, campioni di sudore, delle lacrime e del sangue furono sottoposti ad esame presso la facoltà di medicina di Akita e il responso fu che si trattava di sudore, di lacrime e di sangue umano.

Monsignor Ito, vescovo locale, tenendo conto anche dei numerosi miracoli che venivano attribuiti a Nostra Signora di Akita, del flusso dei pellegrinaggi e della vasta eco che i fenomeni avevano suscitato attraverso i massmedia locali, pensò che il fatto esorbitasse dalle sue competenze e si rivolse al vescovo di Tokio, perché nominasse una commissione di indagine. Questa iniziò i suoi lavori nel 1976. I suoi membri rivelarono quasi tutti un forte pregiudizio contro i fenomeni soprannaturali e fecero molto soffrire sia suor Agnes (la veggente) che il cappellano, P. Yasuda, con i loro metodi inquisitori; anche questo era stato profetizzato. Tre anni dopo la commissione concluse i suoi lavori affermando che non si poteva garantire l'origine soprannaturale dei fatti di Akita.

Il vescovo ottenne che si formasse una seconda commissione, che inviò i suoi risultati direttamente a Roma. Da qui nel 1981 giunse a monsignor Ito una lettera sostanzialmente negativa. Il vescovo non si perse d'animo. Inviò a Roma un supplemento di documentazione e poi vi si recò lui stesso, per testimoniare come quella risposta era frutto di un evidente e grave malinteso. Ottenne così che il caso venisse nuovamente esaminato e soprattutto gli fu confermato che, salvo apposita disposizione in contrario, per tali fenomeni il giudice competente è il vescovo locale. In tal modo, il 22 aprile del 1984, monsignor Ito emanò un documento, la cui conclusione dice testualmente: "In base alle inchieste condotte finora, non si può negare il carattere soprannaturale di una serie di fenomeni inesplicabili" avve nuti nel convento di Akita. Autorizza inoltre, nell'ambito del territorio della sua diocesi, il culto pubblico.

In questi casi ed in altri come Medjugorje, Kibeho (Ruanda), El Campito (Argentina), ecc., l'autorità ecclesiastica si è lasciata guidare dal saggio principio della distinzione tra il fatto carismatico e i frutti spirituali che ne derivano. Si è guardato soprattutto al bene del popolo di Dio, considerato giustamente come parte integrante della Chiesa.