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Regina della Famiglia

Storia delle apparizioni a Ghiaie sessant'anni dopo

 




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PROBLEMI E DIFFICOLTA'


Don Italo Duci smentisce padre Lini

 

Don Italo, il 2 novembre 1946, con una dichiarazione scritta smentisce quel padre Lini più volte citato nella relazione del Locatelli.

Egli scrive: "A proposito della lettera di P. Lini, in relazione ai fatti delle Ghiaie, scritta in data 8 dicembre 1944, posso dichiarare quanto segue:

1. Per quanto abbia pensato non mi fu dato di ricordare i dialoghi che P. Lini dice che ho avuto con lui.

2. Esaminando la mia condotta di riserbo tenuta nella questione delle Ghiaie non posso ammettere le puntate tendenziose di P. Lini a mio riguardo.

3. Non mi sembra fuori posto che anch'io abbia potuto avere un'opinione circa i fatti che si svolgevano alle Ghiaie, specie alla sera del 21 maggio, dopo nove giorni di avvenimenti. Ad ogni modo il giudizio attorno ad essi era riservato alla competente autorità ecclesiastica e ad essa doveva rivolgersi anche il P. Lini.

4. Sembra quasi che P. Lini desiderasse da me una smentita dei fatti, ma a questo io non ero autorizzato. Posso dire anzi che lo stesso vescovo non sentì il coraggio di smentire. Difatti il 20 maggio al parroco che chiedeva consigli (se non era il caso di smentire, ecc.) S.E. sia per la semplicità di Adelaide, che in quella mattina aveva visto, sia per i fatti che avvenivano, rispose: "Lei stia appartata, stia nel riserbo, ma lasci andare, la Madonna ci penserà".

5. Per il clero sia secolare che regolare e sia per i religiosi, durante i giorni delle cosiddette apparizioni, vigeva una proibizione emanata dalla Curia di recarsi sul luogo.

6. Il compito di illuminare o distogliere i fedeli dal credere non spettava a P. Lini, ma solamente alla competente autorità.

In fede, D. Italo Duci".

Padre Lorenzo Lini partecipa la prima volta alle apparizioni il 19 maggio 1944. Di lui don Luigi Cortesi scrive:

"P. Lini partito colla convinzione che "il soprannaturale si sente", come mi diceva in un colloquio, non rilevò in Adelaide segni speciali, che potessero avvertirlo dell'inizio e della fine della visione, e negò che visione ci fosse stata, in quella sera... Sennonché, cosiffatta deposizione isolata, che meritava accurate indagini, si trovò contraddetta dalle testimonianze di tutti coloro che assistettero da vicino alla visione" (v. Storia dei fatti di Ghiaie, S.E.S.A., Bergamo 1944, pp. 69-70).

Padre Lorenzo non è uno psicologo e lo si vede dalle domande che fa ad Adelaide e dal modo con cui gliele porge. Non solo non è un teologo, ma non sa nemmeno che il soprannaturale, appunto perché è tale, non si può né vedere, né toccare, né sentire. Il Cortesi stesso ammette che la sua testimonianza è smentita da tutti quelli che erano vicini ad Adelaide durante l'apparizione, e tra questi, quella sera, vi era la dott. Maggi e in seguito ci saranno altri medici che affermeranno l'autenticità dell'estasi di Adelaide.