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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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Non uccidere


Quale vita difende il quinto comandamento: non uccidere? Esso pone tutta la vita terrena, quella corporale come quella dell'anima, sotto la particolare protezione di Dio.

Nessuno e in nessuna circostanza può rivendicare per sé il diritto di uccidere un essere umano innocente.

La vita è sacra perché è creata e sostenuta nella sua esistenza da Dio, che è Santo. Una società, in cui viene meno il senso di Dio, perde anche il rispetto per la vita. La difesa della vita, comincia con il rispetto dell'anima degli altri.

Il rispetto della vita spirituale e corporale dell'altro cresce nella misura in cui conosciamo nella fede, l'amore di Dio per l'uomo, quanto siamo preziosi ai suoi occhi.

Il quinto comandamento proibisce assolutamente l'omicidio. Chi direttamente e volutamente uccide un'altra persona commette un grave delitto che grida vendetta al cospetto di Dio (cfr. Gn 4, 10). Questo è il monito che percorre tutta l'enciclica «Evangelium Vitae». Il Papa Giovanni Paolo II, dopo avere ricordato che si deve sempre il massimo rispetto verso ogni vita, persino a quella del reo e dell'ingiusto aggressore, afferma che il comandamento non uccidere ha valore assoluto quando si riferisce alla persona innocente.

La tradizione cristiana si ricollega al non uccidere del quinto comandamento anche per mettere in risalto la gravità di certe uccisioni: di bambini, di fratelli, di coniugi.