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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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La vita è tensione verso il futuro


La redenzione già ora tinge di speranza gli orizzonti della creazione e l'uomo non solo non si deve sentire distante e nemico della creazione inanimata, anzi deve collaborare alla preparazione di questa redenzione cosmica.

Il progresso che egli crea è nella sua natura teologico. Il mondo futuro che il cristiano prepara non è eterogeneo rispetto al mondo attuale. Anzi, si sviluppa da questo come una pianta dal seme; di questo germe l'uomo può considerarsi il coltivatore. Se il suo lavoro è caduco, dovendosi il mondo mutare, è però insieme fecondo, perché prepara il futuro. Attività faticosa e insieme felice, gioia segnata dalla croce. L'ordine dato da Dio di dominare l'universo non sarà attuato interamente quaggiù; bisognerà aspettare il cielo per vedere una creazione perfettamente ordinata ed organizzata. Nell’attesa, il mondo attuale vive in una certa imperfezione, progredisce, ma con lentezza, con inciampi e fermate secolari.

Il cosmo sarà l'immagine di Dio e a servizio dell'uomo alla fine dei tempi, quando sarà rinnovato e sottomesso agli eletti.
La Bibbia ci fa conoscere già una certa materia spiritualizzata: i corpi gloriosi dei risuscitati con Cristo. Con la risurrezione, il corpo sarà dotato dell'immortalità, sarà rivestito di splendore, ossia di quella luce che Dio comunica all'anima beata e che avvolgerà anche il corpo. Esso risplenderà come il corpo di Gesù nella trasfigurazione e dopo la risurrezione.

Sarà rivestito di forza, non subirà più il peso della carne, godrà di una perfetta agilità e di un tale vigore che dominerà totalmente la materia. Sarà un corpo spirituale, cioè pure restando un corpo reale, sarà così trasformato e perfezionato da essere del tutto penetrato e mosso dallo Spirito.

Il compito del cristiano è di preparare con un'attività
purificata e fortificata dalla carità divina il regno futuro.
Il cristiano sa che non è l'artefice della storia e che il
progresso umano ha un senso solo se riferito a Dio. La negazione di questa verità da parte d'ideologie ateistiche, come il marxismo, finisce per negare ogni senso alla storia. Infatti, in esse il progresso per se stesso rimane l'unico ideale esistente.

All'uomo che opera nella storia, non rimane che fissare un valore assoluto ad una tappa del progresso, il che viene smentito dalla realtà del progresso stesso in continuo divenire; oppure riconoscere che il progresso è una successione senza limiti, indefinita, riconoscere cioè che la storia dell'umanità non potrà mai essere dominata dall'uomo.

L'avvenire della storia ha un senso, solo se c'è un avvenire al di là della storia: l'avvenire assoluto, Dio, che è il suo vero termine e compimento. Questo è il vero progresso nella visione cristiana ed è anche la ragione dell'impegno del cristiano per la trasformazione del mondo.