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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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L'uomo di fronte alla morte


La Vergine Maria più volte introduce nel suo messaggio il discorso sulla morte, o invitando la piccola veggente a pregare per i peccatori ostinati che non pensano alla morte, o assicurandola non solo che l'avrebbe rivista nell'ora della sua morte, ma avvolta nel suo manto l'avrebbe portata in cielo.
Se la sofferenza e la malattia pongono il problema del senso della vita, lo pone ancora di più la realtà della morte fisica, con la dissoluzione totale del nostro corpo. Perché vivere, lavorare, soffrire, amare se poi tutto si disperde come fumo nell'aria e di noi non resterà nemmeno il nome?
Non possiamo ridurre la morte ad un semplice fenomeno naturale. Essa contraddice al nostro desiderio di vivere e l'uomo guidato dal cuore più che dall'intelligenza respinge l'idea di una totale distruzione.

Dio creandoci a sua immagine, donandoci lo spirito ha posto in noi un germe irriducibile alla materia e perciò insorgiamo contro la morte. Noi sentiamo la morte come un castigo e perciò vediamo in essa la sanzione del peccato.
Dio non ha creato la morte. Aveva creato l'uomo per l'incorruttibilità, e la morte è entrata nel mondo per l'invidia del demonio.

Il potere che essa ha su di noi manifesta la presenza del peccato sulla terra. Scoperto il legame tra il peccato e la morte conosciamo meglio la nostra esistenza. Anche la sofferenza, la malattia derivano dal peccato. La liberazione dalla morte, dalla sofferenza, dalla malattia non avviene senza condizioni, cioè senza la conversione del peccatore.