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La Famiglia e la Vita umana nel messaggio di Ghiaie

 

 


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13 maggio 1981:

Fatima, Ghiaie, il Papa e la famiglia


Ho accennato ad alcuni fatti che ci mostrano un legame tra le apparizioni di Fatima e quelle di Ghiaie.
Ma quanto è avvenuto il 13 maggio 1981, rende ancora più visibile il filo che collega le due apparizioni, nella persona del Papa Giovanni Paolo II e nella sua attività a favore della famiglia.
Il 13 maggio 1981, prima di essere colpito dal proiettile di Agca, il Papa aveva pranzato con Jerome Lejeune e con la moglie. Lejeune, noto genetista francese, scopritore della sindrome di Down, era anche un convinto assertore dell'inviolabilità della vita umana, un avversario tenace dell'ideologia abortiste.

Giovanni Paolo II, che lo conosceva da tempo, l'aveva convinto ad accettare la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita.
Nessuno, tranne i diretti collaboratori, sapeva ancora che la Santa Sede si apprestava a varare un organismo pensato in maniera specifica per occuparsi della vita umana e di tutte le questioni connesse. Il Papa avrebbe dovuto annunciarlo nell'udienza pomeridiana di quel 13 maggio, quella che non si tenne a causa dell'attentato. Nel pomeriggio di quell'incontro mancato c'erano altre due novità molto importanti che Giovanni Paolo II non riuscì ad annunciare: la fondazione del Pontificio Consiglio per la Famiglia e la realizzazione dell’Istituto internazionale di studi su matrimonio e famiglia presso l'Università Lateranense, quello che oggi porta il nome di Giovanni Paolo II.

Mons. BernareggiIl vescovo di Bergamo mons. Adriano Bernareggi
si reca al luogo delle apparizioni


Al Pontificio Consiglio per la Famiglia spettava la promozione della nuova pastorale della famiglia e dell'apostolato specifico in campo familiare in applicazione degli insegnamenti e degli orientamenti del Magistero ecclesiastico, in modo che le famiglie siano aiutate a compiere la missione educativa, evangelizzatrice a cui sono chiamate.
L'Istituto internazionale di studi su matrimonio e famiglia doveva offrire a tutta la Chiesa quel contributo di riflessione teologica e pastorale, senza la quale la missione della Chiesa viene a mancare di un importante aiuto.
Le tre realtà sopra indicate iniziarono ugualmente la loro opera, nonostante il ritardo nell'annuncio imposto dall'attentato.

Nel 1984, in occasione della prima Giornata mondiale delle famiglie, organizzata a Roma, il Pontefice fece arrivare da Fatima la statua della Vergine che già portava incastonata nella corona il proiettile estratto dal suo addome. Di fronte a quell'icona, così carica di significati, Giovanni Paolo II pronunciò solennemente la formula di affidamento del mondo a Maria. In unione con i vescovi di tutto il mondo, in una piazza gremita di famiglie, il Papa tornò a sottolineare il ruolo avuto dalla Madonna al momento dell'attentato. «Una mano ha sparato, un'altra ha deviato il colpo», ripeterà più volte, con il preciso intento di sottolineare la protezione concessagli dalla Vergine.
In seguito all'attentato le scelte pastorali di Giovanni Paolo II per quanto riguarda la famiglia, ma non solo, fecero registrare un'accelerazione. Come se il Papa si fosse convinto che i suoi progetti, ritardati dal proiettile e dai mesi trascorsi in ospedale, avessero ricevuto una sorta d'investitura celeste. Maria ha voluto che gli obiettivi pastorali del Papa sulla famiglia non andassero dispersi. Deviando la pallottola di Agca dal suo percorso di morte, la Vergine ha voluto annunciare la vittoria della famiglia e della vita.

Qualche mese dopo, nel novembre del 1981, il Papa volle pubblicare anche l'Esortazione apostolica «Familiaris Consortio» una guida magistrale sui compiti della famiglia.
Come non vedere nelle apparizioni di Fatima e di Ghiaie un intreccio di coincidenze non casuali, d'interventi del cielo e soprattutto per quanto riguarda il messaggio di Ghiaie un annuncio profetico alla Chiesa e al mondo per la famiglia e la vita.